lunedì 26 luglio 2010

ODE AL POMODORO

Se qualche anno fa mi avessero proposto di partecipare ad una degustazione di pomodori di sicuro avrei risposto con un'espressione incredula e sbalordita "ma che senso ha...non sono tutti uguali?"
...ma di tempo ne è passato e questa volta quando Luca mi ha proposto di partecipare a questa iniziativa ho accettato subito con molta curiosità...sarà che la passione orticola della mia dolce metà sta contagiando anche me! ;-)
E così venerdi, dopo una dura giornata di lavoro, ci siamo lasciati alle spalle la pesante afa milanese ed un cielo minaccioso per catapultarci nel Canton Ticino, precisamente a San Pietro di Stabio, poco lontano da Chiasso.
L'iniziativa è partita dalla Fondazione ProSpecieRara, che dal 1982 si occupa di salvaguardare razze animali e piante agricole dall'estinzione. ProSpecieRara lavora direttamente con allevatori ed agricoltori proprio per difendere la biodiversità e renderla accessibile a tutti: raccolgono e scambiano semi, organizzano mercati, raccolgono e diffondono le conoscenze relative alle semenze e alle razze animali in via di estinzione ...potete trovare tutte le informazioni sul loro sito.

Un piccola cascina, un giardino su una collina, un piccolo orto con tanti ortaggi, coniglietti e oche che scorazzavano, una gruppetto di assaggiatori (tutti svizzeri che parlavano in tedesco fluente, a parte noi due!) e tre tavoli su cui spiccavano i protagonisti della serata: Principe Nero, Rosa di Berna, Beauté Blanche, Zapotec, Brandywine, Bijskij Zetij, Rosso di Basilea, Black Cherry, Green Grape, Purple Russian,Striped Roman, Abellus, Rosa, Orange à gros fruits, Black Plum...pomodori neri, verdi, bianchi, arancioni, rosa...piccoli e grandi...pomodori per tutti i gusti!

Dopo una breve introduzione sulla storia del pomodoro e la lettura di una poesia di Neruda, ci siamo muniti di una scheda "sensoriale" su cui annotare i nostri giudizi e, forchetta alla mano, abbiamo iniziato l'assaggio!
Per ogni varietà dovevamo dare un giudizio sulla consistenza, l'aspetto, il tenore zuccherino, il gusto e dare una valutazione generale.
Dopo i primi assaggi il gruppo si è sciolto un pò, abbiamo iniziato a conoscerci ed è stato davvero interessante vedere come lo stesso pomodoro potesse far nascere opinioni così diverse...dopotutto i gusti sono gusti! ;-)
E' stata un'esperienza davvero interessante, la consiglio a tutti...le organizzatrici non si aspettavano tanto successo ed è nata l'idea di proporre la prossima degustazione "al buio"...bendati! wow!
E alla fine è stato buffo notare come eravamo tutti schizzati di rosso sulle magliette :-)


La strada
si riempì di pomodori,
mezzogiorno,
estate,
la luce
si divide
in due
metà
di un pomodoro,
scorre
per le strade
il succo.
In dicembre
senza pausa
il pomodoro,
invade
le cucine,
entra per i pranzi,
si siede
riposato
nelle credenze,
tra i bicchieri,
le matequilleras
la saliere azzurre.
Emana
una luce propria,
maestà benigna.
Dobbiamo, purtroppo,
assassinarlo:
affonda
il coltello
nella sua polpa vivente,
è una rossa
viscera,
un sole
fresco,
profondo,
inesauribile,
riempie le insalate
del Cile,
si sposa allegramente
con la chiara cipolla,
e per festeggiare
si lascia
cadere
l'olio,
figlio
essenziale dell'ulivo,
sui suoi emisferi socchiusi,
si aggiunge
il pepe
la sua fragranza,
il sale il suo magnetismo:
sono le nozze
del giorno
il prezzemolo
issa
la bandiera,
le patate
bollono vigorosamente,
l'arrosto
colpisce
con il suo aroma
la porta,
è ora!
andiamo!
e sopra
il tavolo, nel mezzo
dell'estate,
il pomodoro,
astro della terra,
stella
ricorrente
e feconda,
ci mostra
le sue circonvoluzioni,
i suoi canali,
l'insigne pienezza
e l'abbondanza
senza ossa,
senza corazza,
senza squame né spine,
ci offre
il dono
del suo colore focoso
e la totalità della sua freschezza.
(Pablo Neruda)