martedì 22 aprile 2008

TORTA DI SEMOLINO

Come vi avevo promesso, dopo aver sfornato il pane di semolino, il secondo sacchettino di semolino non poteva che finire in qualcosa di dolce!

Ingredienti:
250 gr di semolino
1 l di latte
3 uova (rossi e albumi separati)
150 gr di zucchero
1 cucchiaio di miele
100 gr di burro
uvetta (io ne ho messi 2 pugni abbondanti)
buccia grattuggiata di 1 limone
rhum

Preparazione:
Fate bollire il latte con lo zucchero, il miele e la buccia di limone. Appena bolle, spegnete il fuoco ed aggiungete il semolino a pioggia mescolando fino ad ottenere un composto consistente. Mi raccomando, utilizzate una frusta e cercate di evitare di creare dei grumi.
Aggiungete quindi il burro, lasciatelo sciogliere, mescolate e lasciate raffreddare.
Nel frattempo, fate rinvenire l'uvetta mettendola bene a bagno in abbondante rhum...insomma, fatela ubriacare per bene! ...e se vi avanza del rhum, siete autorizzati a farvi una bevutina nell'attesa che il composto si raffreddi!
Quando il composto si è raffreddato, unire i rossi d'uovo, l'uvetta con il rhum ed infine gli albumi montati a neve.
Imburrate una teglia, cospargetela di pangrattato e versateci il composto lisciando la superficie con l'aiuto del dorso di un cucchiaio bagnato.
Infornate a 180-200° per circa 45/50 minuti (la superficie deve essere dorata e lo stecchino asciutto).
Lasciate raffreddare e mettetela in frigorifero per almeno un'ora. Servire a temperatura ambiente.
Questa ricetta l'ho sperimentata per la prima volta prendendo degli spunti in giro ed il risultato è stato sopra ogni aspettativa!
E' una torta facilissima da fare, l'uvetta e il rhum potete dosarli a piacimento, è senza lievito e quindi non avete neanche il problema di farla lievitare...insomma, deve venirvi per forza!
Va conservata in frigorifero, è ideale per la prima colazione ma si mangia volentieri anche fresca!
Provatela e fatemi sapere se vi è piaciuta!

lunedì 14 aprile 2008

PANE AL SEMOLINO


Ho trovato un foglietto volante con questa ricetta ma non so risalire alla fonte...però il risultato è stato ottimo!

Ingredienti:
250 gr di semolino
200 gr di farina bianca
200 gr di manitoba
250 gr di acqua tiepida
1 cucchiaio di malto
1 cucchiaio di olio evo
1 bustina di lievito secco
1 cucchiaino di sale (io non ho messo un pò meno)

Preparazione:
Innanzitutto ho sciolto il lievito in un pò di acqua tiepida con il malto.
Ho setacciato e miscelato le tre farine e ho unito tutti gli altri ingredienti.
Ho lavorato il tutto fino ad ottenere un composto elastico e morbido.
Dopo aver fatto lievitare il composto per un'oretta (l'ho messo in una ciotola un pò oliata e l'ho coperto con un panno), l'ho diviso in due pagnottelle e le ho lasciate lievitare sulla teglia per un'altra oretta.
Poi ho fatto cuocere al forno a 200° per circa 45 minuti.

E' un pane perfetto per essere spalmato, ha una consistenza compatta ed ha un sapore delicato...io l'ho tagliato a fettine e sta benissimo sia con il dolce che con il salato!
Inoltre, ho notato che dura a lungo...infatti dopo 3 giorni sembrava ancora fresco!

giovedì 10 aprile 2008

VOGLIA DI PURE'

Questo tempo più autunnale che primaverile mi ha fatto tornare voglia di rifare il purè...

“Con il passare degli anni il purè è diventato un semplice contorno. Al ristorante, soprattutto. Lì è come se il purè di patate fosse poscritto, vergognoso. Certo, avranno anche un loro fascino quelle piccole macchie di colore sul piatto ampio. Faraona con il suo tris di purè: sedano, topinambur, piselli. Carote, a volte. Tre cerchi di spuma tiepida e profumata. Ognuno mandato giù in due bocconi. E lì comincia la perversione. Si può davvero chiamare purè qualcosa che si manda giù in due bocconi? La parola stessa richiama un altro spazio, un’altra densità.
Allora una sera, a casa, vi mettete a fare un vero purè. Giornale spiegato sul tavolo della cucina, per questione di bucce. Un vecchio numero dell’Epique farà al caso vostro. Mentre mettete mano al tubero, tra due affondi di pelapatate, è interessante sapere che cosa pensava Zidane alla vigilia della partita contro il Monaco giocata sei mesi fa. Un pò come le immagini del secolo scorso in cui si parlava del Duemila. Avete tutto il tempo del mondo. Lavaggio intransigente delle patate sotto l’acqua fredda, e poi le mettete ad asciugare su un panno immacolato steso sul lavello. Operazione forse non del tutto necessaria, visto che tra un pò le immergerete nell’acqua della pentola, ma così sembra più perfetto.
La cottura è sempre più lunga di quanto ci si aspetti. Con una forchetta sondate la consistenza: nè troppo dura nè troppo molle, bisogna spegnere il fuoco al momento giusto. Scolate l’acqua, ma è dopo che bisogna dosare con sagacia il latte, il burro. E poi la voluttà del gesto con lo schiacciapatate. Niente di complicato, ma un impegno fisico e mentale costante, la radio borbotta notizie, ma non è che le ascoltiate davvero.
Potevate preparare anche qualche salsiccia o un pò di sanguinaccio. Ma no. E’ meglio riempirsi il piatto di purè, concentrarsi sull’obiettivo. E poi si sa. Non resisterete alla tentazione di spandere, di perfezionare il cerchio, di cominciare a disegnare con il dorso della forchetta quelle strie in diagonale e in quadrato: una galletta di purè, l’infanzia non è morta.”

- Purè vivente di Philippe Delerm da “Pagine e cioccolato” -

sabato 5 aprile 2008

...SARA, SVEGLIATI E' PRIMAVERA...

Sono appena tornata dalla prima gitina per boschi del 2008...e ho ancora le mani che "profumano" di tutte le erbe raccolte: erba cipollina e aglio orsino...aiuto sanno di soffritto!
Comunque ormai è finalmente arrivata la primavera...adoro sentire il sole che scalda (...e che abbronza...ho già il naso rosso come un peperone!), vedere i colori dei fiori, le prima farfalle che svolazzano, andare alla ricerca dei primi funghi... insomma, da quella strana sensazione che piano piano la natura torni a vivere...sembra quasi che il mondo sia perfetto!